lunedì 8 settembre 2014

Freemarket il negozio dove la spesa non si paga

Si chiama Freemarket e ha aperto nel quartiere Frederiksberg di Copenaghen a metà agosto. Ai suoi clienti chiede in cambio pubblicità sui social network per avere i prodotti gratis.


Con lo slogan "prova prima di comprare" Simon Taylor, fondatore di Freemarket, ha accolto i suoi numerosi clienti e promosso un nuovo modo di fare la spesa, "vendendo" prodotti alimentari gratuitamente in cambio di pubblicità sui social network.

Per aquistare da Freemarket è necessario la registrazione al sito web del negozio e lasciare i propri dati personali: età, sesso, hobby. Ma la regola più importante è scattare una foto ai prodotti scelti e pubblicarli su Facebook, Twitter o Instagram corredati da descrizione e giudizio. Inoltre, il cliente deve pagare un canone mensile irrisorio - circa 2,50 euro - per il mantenimento del locale (anche le aziende, poi, versano una quota per esporre i propri prodotti). 

Si possono comprare solo dieci prodotti al mese, tutti diversi tra loro. "È una nuova forma di pubblicità", afferma il Taylor, ex dipendente di un'agenzia pubblicitaria, che non ha fatto altro che rimodellare vecchie strategie di marketing, adattandole all'era del 2.0 della condivisione e del passaparola "internettiano". Non è più, quindi, un'azienda che convince il consumatore a provare un prodotto (come era nella pubblicità tradizionale), ma è il consumatore a sceglierlo; non è più il marchio a decidere le sorti di un prodotto, ma è il cliente che esprime il suo parere.

. Il negozio - che in principio era un sito online dove si effettuavano ordini recapitati dal postino - sta avendo feedback positivi: in meno di un mese è passato da 5.000 a 10.000 clienti. Dopo aver passato la prova del nove con un paese come la Danimarca, che Taylor definisce "difficile per l'affermazione di questa innovazione per lo spirito conservatore delle aziende", il fondatore sta già pensando di aprire altri Freemarket in Svezia e Finlandia nel 2015 e in Inghilterra nel 2016.  E quando arriverà in Italia?

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